Prima di lasciare per sempre San Francisco dobbiamo tornare a far visita a uno dei simboli della città: il Golden Gate Bridge. Abbiamo solo tre ore prima di recarci all'autonoleggio e ritirare l'auto, quindi per risparmiare tempo decidiamo di raggiungere il ponte in taxi. Arriviamo a destinazione alle 11:30: la nebbia è alta e riusciamo così ad apprezzare l’imponenza del ponte che si lancia sopra il mare dello stretto da cui prende il nome. Molte persone percorrono la via ciclopedonale, ci uniamo a loro: camminando sul ponte siamo sferzati da un vento freddo e mentre avanziamo la prima delle due torri che sostengono il ponte tenendo tirati i grossi cavi d’acciaio si mostra a noi in tutta la sua grandezza. Alla nostra sinistra le automobili scorrono lungo ben 6 corsie e i sensi di marcia sono distinti da paletti gialli che spuntano dalla pavimentazione e che mi sembrano vagamente pericolosi, mentre guardando a destra riusciamo a scorgere l’isola di Alcatraz da un’angolazione nuova, scorgendo la sua costa più rocciosa.
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Il fascino del Golden Gate Bridge è dovuto anche alla misteriosa nebbia che lo avvolge |